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Vini per Natale

A cura del Cav. Carlo Aguzzi sommelier

Sfogliando il calendario, giorno dopo giorno, un mese dopo l’altro, ci siamo ritrovati di nuovo a dicembre. E dicembre, lo sappiamo tutti , significa l’attesa di un altro Natale, la magia delle mille luci sfavillanti, la frenesia dei regali da acquistare e , naturalmente,  il rituale della tavola da imbandire per festeggiare con  familiari ed amici questa ricorrenza.
Lasciando da parte il menù che, per rispetto verso gli abili chef della provincia di Pavia, non è certamente il mio campo di lavoro più congeniale, vorrei soffermarmi più specificatamente sui vini delle festività. Il pranzo di Natale è, tradizionalmente, un momento di grande convivialità ma anche un’occasione per deliziare il palato con rare e prestigiose bottiglie di vino delle migliori annate e dei migliori produttori.
Consiglierei di scegliere almeno quattro vini, tanti quanti sono le portate principali. Uno per l’antipasto, uno per i primi, uno per i secondi ed infine uno per il dessert.
L’offerta vinicola dell’oltrepò pavese consente di abbinare il vino giusto a qualsiasi portata. Per gli amanti delle bollicine e per chi non vuole cambiare vino si può puntare sullo spumante. Ovviamente il metodo classico a base pinot, adatto a reggere ricette anche strutturate o il “Cruasé”, purissimo rosè, elegante, seducente, tutto pinot nero che si veste  naturalmente di rosa.
Chi non vuole degustare spumante a tutto pasto può sbizzarrirsi alla ricerca delle tipologie più idonee al proprio gusto. Come aperitivo o con antipasti di salumi all’italiana, verdure grigliate o pesci non eccessivamente salsati o grassi si può optare per un riesling italico, un cortese, un pinot nero vinificato in bianco. Se in tavola però troviamo salmone affumicato, crostacei o patè di selvaggina o di oca la nostra scelta cadrà su un riesling (renano) o uno chardonnay passato in legno (con una certa dose di giudizio…)
La bonarda andrà benissimo per i ravioli al sugo di brasato o per i risotti saporiti mentre un buon bicchiere di barbera accompagnerà i lessi o il classico cappone con le castagne. Con carni in salmì o selvaggina si sceglierà un vino più strutturato, come il buttafuoco o il pinot nero di buona consistenza.
Per il dolce – col classico panettone – è di rigore l’altrettanto classico moscato, magari di Volpara, la zona più vocata per questo vino. Si tratta di un connubio perfetto. Sul finire, prima del caffè, con un pezzo di torrone o frutta secca perché non provare un buon moscato passito, dal profumo di albicocca e miele, dal sapore dolce e persistente?
Non mi resta che augurare Buone Feste a tutti, sperando che il nuovo anno ci porti gratificazioni in ogni campo, serenità economica e buona salute.   
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