ShareThis

La quotidianità aziendale

A cura del Dott. Luigi Casiraghi

I collaboratori tendono ad accondiscendere rispetto alle richieste dell’organizzazione allo scopo di ripristinare la situazione di benessere preesistente al cambiamento, più rapidamente se sostenuti con azioni di supporto. La situazione di benessere è quella che corrisponde alla quotidianità, situazione nella quale è centrale la tendenza a ridurre lo straordinario a routine.  La routine, sebbene sia poco stimolante, assicura sicurezza e protezione dall’incertezza, e rende di fatto possibile la coesistenza sociale (libera citazione di Anthony Giddens, 1984).
Anche la quotidianità è un mezzo per il controllo organizzativo, o meglio lo è la tendenza degli appartenenti alle strutture sociali a tradurre lo straordinario in ordinario.

Osservazioni pragmatiche
Le dolci abitudini quotidiane sono anch’esse uno strumento di controllo del comportamento, magari non molto diretto, ma diciamolo chiaramente, alla maggioranza delle persone piace il quieto vivere, e per il quieto vivere è disposta ad adeguarsi a varie situazioni.   
Attenzione ! le dolci abitudini quotidiane possono essere pericolose. Ecco una storiella che rende l’idea di come i gruppi sociali influenzano i comportamenti, in questo caso si tratta di un gruppo di colleghi:
Pinco Palla si era laureato piuttosto brillantemente e aveva trovato abbastanza velocemente il suo primo lavoro in una grande azienda della sua città. Per Pinco Palla tutto era una novità e perciò era euforico e desideroso di dimostrare quanto era bravo. Siccome era un ragazzo socievole ed estroverso si inserì subito nel gruppo dei colleghi ed era molto benvoluto. Il gruppo dei colleghi usava uscire per pranzo in uno dei ristoranti della zona, e qualcuno beveva un bicchierino di spumante come aperitivo. Pinco Palla non era abituato a bere prima di pranzo e quindi non beveva, tuttavia questo era un momento della giornata molto piacevole anche per Pinco Palla. Passavano i mesi e il lavoro e i colleghi non erano più una novità, e Pinco Palla scopriva di aspettare con piacere il momento del pranzo, come se fosse il momento più importante della giornata. A volte beveva anche lui il bicchiere di spumante come aperitivo. Del resto il lavoro era diventato abbastanza noioso, e i capi non si impegnavano molto a dare obiettivi sfidanti. Pinco Palla trovava le sue soddisfazioni nel gruppo dei pari e nel momento dell’aperitivo, che ormai prendeva con regolarità, anzi a volte gli veniva la tentazione di fare il bis, ma pensava che era meglio evitare. Avete già capito la strada che aveva  imboccato il nostro Pinco Palla. Per colpa di chi ?
Le colpe dell’organizzazione: l’organizzazione non ha dato obiettivi stringenti e ha lasciato che la situazione si deteriorasse.
Le colpe di Pinco Palla:    lui è di carattere docile, socievole, e debole, come resistere alle lusinghe dell’aperitivo ? certamente se gli fossero stati dati degli obiettivi da raggiungere, con un carattere così, si sarebbe fatto in quattro, se non altro per timore dei capi.                    
Inserimento
e socializzazione 
Un aspetto importante che riguarda i meccanismi di coesione all’interno delle organizzazioni è la profondità del livello di socializzazione degli individui, cioè l’adesione alle regole, norme, prassi, simbologia caratteristica. Il processo di socializzazione riguarda attività quali la comunicazione, i riti celebrativi di eventi, la formazione, l’inserimento guidato, etc. Si tratta in massima parte di attività che si rivolgono all’organizzazione tutta, e non al singolo individuo. I processi di socializzazione hanno lo scopo di inserire l’individuo nel contesto organizzativo, in ultima istanza direi di determinarne i comportamenti. E’ un processo che interviene sul piano culturale, ha un effetto di tipo educativo, mira ad ottenere l’adesione spontanea degli individui alle norme, attraverso una rappresentazione sociale a valenza positiva, che significa, in breve, che io, individuo, sono orgoglioso di appartenere all’organizzazione e posso vantarmene nelle mie relazioni, ottenendo il rispetto e l’ammirazione dei miei gruppi di riferimento. Perciò è opportuno che le organizzazioni lavorino con efficacia sui processi di inserimento dei collaboratori, a partire dalla fase della ricerca e selezione, in modo da dare al collaboratore un forte senso di appartenenza.  Affinché il nuovo assunto raggiunga un buon livello di performance è necessario che acquisisca rapidamente una serie di competenze trasversali che sono le seguenti: gli obiettivi di fondo dell’organizzazione, i modi con cui questi obiettivi devono essere perseguiti, le responsabilità del proprio ruolo, i modelli di comportamento attesi e legati al ruolo, le regole e valori dell’organizzazione.
Il processo di socializzazione, indispensabile per i nuovi assunti, continua lungo tutto l’arco di tempo di permanenza dell’individuo nell’organizzazione, ed è un meccanismo fortissimo di controllo sociale del comportamento. Persino il nostro modo di vestire e di parlare è socialmente condizionato, spesso in contrasto con i tratti della nostra personalità.
Osservazioni pragmatiche
La socializzazione è uno strumento importantissimo di controllo del comportamento. Più un individuo è inserito nell’organizzazione e più il suo comportamento è controllabile. Le aziende avvedute lavorano molto sui processi di socializzazione. Pensiamo ai grandi meeting delle aziende multinazionali, nei quali viene celebrata la potenza dell’organizzazione, possiamo confessarlo, la maggior parte di noi ne usciva gratificato, a volte persino un po’ esaltato. Di conseguenza, come non adeguare il nostro comportamento alle richieste dell’organizzazione ?
Ecco un esempio di piano di socializzazione, o per meglio dire, piano di inserimento, di una grande organizzazione, che riguarda un collaboratore operativo, e che si svolge nell’arco di alcune settimane dall’assunzione. Il collaboratore, tra l’altro, apprende:
attività specifiche relative alla posizione, cosa fare,come farlo, con chi parlare, il ritmo di lavoro, le proprie responsabilità. In altri termini il quadro di aspettative e regole che costituiscono il ruolo;
cosa il  proprio gruppo di colleghi si aspetta da lui in termini di comportamento e relazioni, cioè le norme del gruppo dei pari;
come relazionarsi con superiori e subordinati, cioè lo status e le relazioni di status.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...