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Il comportamento nelle organizzazioni

 A Cura del Dott. Luigi Casiraghi


L’essere umano è un essere sociale e il comportamento umano è socialmente condizionato. Le organizzazioni sono costruzioni sociali dove le interazioni umane avvengono alla luce dell’interpretazione dell’altrui comportamento e pertanto ne conseguono transazioni in cui gli scambi si realizzano conformemente alle reciproche aspettative. Quanto l’individuo subisce il condizionamento sociale dipende da quanto forte è la sua personalità, ma non dimentichiamo che:
“The role of the environment in shaping people’s behavior is at least as great as, if not greater than, the role of the internal factors as personality traits, attitudes, and cognitions”
“The external environment is a very important determinant of behavior. Many social scientists view personality traits as being less important than the environment, although this question is far from settled”
Entrambe le citazioni sono tratte da: People in organizations  – Terence R. Mitchell e James R Larson – McGraw-Hill International editions.
Da ciò possiamo trarre una conclusione, incontestabile anche sul piano delle esperienze di vita in azienda, e cioè che questa differenza di posizioni spiega abbondantemente perché è impossibile mettere totalmente sotto controllo i comportamenti umani.
Così, nell’esperienza quotidiana, incontriamo individui che appaiono completamente appiattiti rispetto alle regole e convenzioni sociali, che le accettano quasi acriticamente come qualcosa di dato, e individui dotati di forte spirito critico che si oppongono a regole e convenzioni, e anzi assumono il ruolo di modelli nel proporre forme sociali diversamente strutturate.
Generalmente i gruppi sociali hanno la capacità di esercitare una forte influenza sugli individui, attraverso meccanismi che consistono nell’approvazione o riprovazione sociale. In un gruppo sociale costruito per raggiungere scopi economici, quale è un’azienda, il comportamento degli individui può essere condizionato per mezzo di questi meccanismi, attivati dai leader riconosciuti.
Chi ha vissuto esperienze di ristrutturazioni aziendali, di acquisizioni o di fusioni, dovrebbe avere constatato la rapidità del cambiamento imposto dalla nuova situazione e dai nuovi leader. La naturale resistenza al cambiamento lascia gradualmente il posto al desiderio di accondiscendere e di ritrovare il benessere mediante l’accettazione delle nuove regole e convenzioni sociali. In parole semplici, l’organizzazione cambia e gli individui si adeguano.
L’organizzazione come struttura sociale è pertanto un formidabile mezzo di controllo del comportamento degli individui, e si avvale di meccanismi quali le tecniche di gestione delle risorse umane. Queste tecniche consistono in larga parte di meccanismi che la sociologia chiama rinforzi o punizioni, come i sistemi retributivi, le promozioni, l’ approvazione o disapprovazione sociale, ecc.
Le organizzazioni influenzano il comportamento anche attraverso l’esempio dei leader, che con la loro immagine e i concreti comportamenti danno una rappresentazione  visibile del comportamento atteso.

Osservazioni pragmatiche

Chi lavora in un’organizzazione, un’azienda ad esempio, o una pubblica amministrazione, sa che il proprio comportamento è condizionato dal giudizio dei capi e dei colleghi, al punto che a volte siamo costretti a relazionarci forzando il nostro stesso carattere. Banalmente, possiamo pensare che nelle giornate afose d’estate, vorremmo lavorare in t-shirt e invece, magari, siamo costretti a indossare giacca e cravatta. Non dovrebbe essere difficile ammettere che ci comportiamo, almeno in parte, come se volessimo fare una bella figura con gli altri. E’ un cane che si morde la coda, noi facciamo ciò che gli altri si aspettano, e gli altri fanno ciò che noi ci aspettiamo da loro. Esistono naturalmente gli spiriti liberi e le personalità d’acciaio, ma non è difficile immaginare che non accetterebbero a lungo le regole dell’organizzazione; probabilmente troverebbero sfogo nei sindacati o nel gestire il proprio tempo libero. Le personalità comuni si adattano rapidamente  e si piegano alle logiche dell’organizzazione.
L’ambiente sociale è in grado di condizionare gli individui in una molteplicità di situazioni. Pensiamo a un collaboratore che non rispetta mai le scadenze. Possiamo pensare che lo fa per le sue intrinseche caratteristiche, ad esempio perché è pigro. Può anche darsi, ma la spiegazione è un po’ povera e anche discriminatoria. Proviamo invece a ricercare altre cause, ad esempio proviamo a guardare l’ambiente e l’organizzazione che lo circonda; può darsi che questo collaboratore sia sovraccarico di lavoro, può darsi che sia colpa del suo capo che non gli fornisce chiare linee di indirizzo, può darsi che il compito non sia chiaro. Vedrete che potrete trovare molte spiegazioni e che potete fare cose più intelligenti che punirlo o licenziarlo.
 “People don’t cause problems for the organizations, but organizations can cause problems for people that get in the way of the organisations’ objectives. Until we realize this and change our focus from what is wrong with people to what is wrong with the organization, organisations won’t be as effective as they can and must be, and executives and managers won’t be fully successful” (Ozley 1979)
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