A cura del dott. Luigi Casiraghi
Tentiamo di fare una sintesi di alcuni punti di vista in materia di stress correlato al lavoro. Questi punti di vista sono diversi, più che sui contenuti, soprattutto in ragione dell’enfasi che pongono su alcuni aspetti metodologici relativi al processo di valutazione del rischio, e ai soggetti che detengono l’ownership degli aspetti principali di detto processo. Così la Confindustria pone l’accento sulla priorità da dare all’analisi degli elementi oggettivi che possono indicare la presenza del rischio, la CGIL raccomanda di non usare lo “stressometro” per misurare lo stress in quanto ciò che deve essere misurato non è la conseguenza (lo stress appunto) ma le cause della presenza del rischio. L’ordine degli psicologi traccia il profilo dello “psicologo esperto di organizzazioni lavorative” come figura a cui è opportuno affidare la gestione del processo di valutazione, in questo modo centrando un aspetto importante, e cioè che la conseguenza dell’esposizione al rischio, cioè lo stress, è un elemento da indagare con gli strumenti della psicologia.
I tre punti di vista hanno in comune la concezione che lo stress è una conseguenza, e che ciò che si deve valutare è la presenza del rischio. Ciò è coerente con le linee guida nazionali emanate da organismi istituzionali, e prima ancora con le best practices internazionali. E vi è assoluta concordanza di posizioni sul fatto che fonte primaria di rischio è l’organizzazione e i fattori organizzativi, e che grande importanza hanno le politiche e modalità di gestione delle risorse umane. La circolare del Ministero del Lavoro del 18 novembre 2010 delinea modalità pratiche per la valutazione del rischio stress lavoro correlato, intendendo in tal modo fornire una guida ai datori di lavoro, che sostenevano di non poter agire per la mancanza di “norme tecniche” e di prassi operative a cui fare riferimento. La stessa circolare, nel delineare le linee generali del processo di gestione del rischio stress lavoro correlato, fa notare che esse traggono spunto “dall’ampia produzione scientifica disponibile sul tema”, e aggiungiamo noi, anche dalle numerose esperienze ricavabili dalle pratiche consolidate di valutazione dello stress lavoro correlato nei paesi nordeuropei e negli Stati Uniti. Vi è, inoltre, abbondante materiale in letteratura sulle modalità di gestione dello stress lavoro correlato. Citiamo, ad esempio, “People in organizations, Chapter 7 Job stress, Terence Mitchell and James Larson, McGraw-Hill international editions, 1987.”