A Cura di Carlo Aguzzi Sommelier
Le vacanze natalizie mi hanno dato la possibilità di una piacevole “fuga” in Val D’Aosta, alla ricerca di qualche gustoso piatto locale accompagnato da buon vino. La bassa Valle d’Aosta, cioè la parte della regione che comunica con il Piemonte, non è nota solo per i vini ma anche per qualche prodotto tipico come il lardo di Arnad. Prodotto utilizzando suini di grossa stazza, dopo esser stato privato dalla cotenna, il lardo viene disposto in appositi contenitori (un tempo di legno), a strati alternati di sale, aromi, alloro, pepe, salvia, rosmarino. Alcuni vi aggiungono anche ginepro ed erbe di montagna. Si unisce poi acqua aromatizzata o vino bianco. Il recipiente viene quindi coperchiato ed il lardo rimane a stagionare da un minimo di mesi fino ad un anno. I puristi lo preferiscono solo con il pane, come si faceva un tempo, quando costituiva una merenda salutare durante la falciatura dei campi, accompagnato da un bicchiere di vino rosso. Quindi perché non addentrarsi maggiormente alla ricerca di un buon bicchiere di Nus Rosso? La leggenda vuole che Ponzio Pilato sia stato ospite di Nus, presso un patrizio romano. Infatti all’uscita del paese, verso Aosta, vi è un castello di Pilato, anche se la costruzione risale al 1300 circa. “Esiliato da Caligola – scrive lo storico Aubert- Pilato attraversò la valle d’Aosta per andare a Vienne, in Francia, e sostò a Nus. Voce di popolo sostiene che Pilato cercò di mitigare i suoi rimorsi consolandosi con il vino locale.
Il Nus rosso nasce da un uvaggio che comprende il locale Vien de Nus (minimo 50%) completato da Petit Rouge, pinot nero ed altri vitigni a bacca rossa. E’ un vino rosso intenso, dl profumo leggermente vinoso e dai sentori erbacei. Ha sapore secco, delicato, non molto strutturato e pertanto ideale per i pranzi di tutti i giorni. E’ ottimo con il coniglio arrosto o con il pollame in casseruola, ma personalmente mi piace gustarlo con le tipiche zuppe valdostane, in particolar modo con la “seupa de gri”. Si tratta di una antica minestra a base di orzo, lungamente cotto assieme a costine di maiale e a varie verdure di stagione. Si consuma anche dopo due o tre giorni dalla preparazione, a tutto beneficio del già vigoroso sapore.