A cura del Dott. Luigi Casiraghi
Oggi, con l’aumento della consapevolezza ambientale e sociale, ha avuto grande impulso il concetto di responsabilità delle organizzazioni, al di là dagli aspetti puramente legali o legati al profitto. Se vogliono aver successo, le imprese devono ora confrontarsi con la responsabilità verso le persone. Ciò comprende pratiche di responsabilità sociale verso i lavoratori riguardo alla sicurezza e alla salute. Guardare oltre la forza lavorativa e svilupparne le capacità hanno importanza strategica per le aziende. Perché, nei fatti, “lavorare stanca”. E tutte le volte che dalla fatica viene tolto il senso, il significato, allora quella stessa fatica si trasforma in sofferenza. Non si lavora solo per vivere. Spesso le organizzazioni ignorano che, per un sempre maggior numero di persone il lavoro non è solo fatica, ma anche veicolo attraverso cui si riflettono e si strutturano le relazioni umane, private e pubbliche.
Associato a uno stato di necessità nella cultura classica e in quella giudaico-cristiana, nella società moderna il lavoro si sta progressivamente coniugando all’idea di piacere o di realizzazione personale. «Che cosa ti piacerebbe fare da grande?» oppure: «Ti piace il lavoro che fai?». Sono domande di rito. Un detto americano rende bene l’idea: «Do what you love; the money will follow», ovvero «fai quel che ti piace, i soldi arriveranno», dove è chiaro che è la realizzazione personale a remunerare la fatica, non semplicemente il salario. Insomma, non si lavora più solo per vivere e mantenere la prole ma, come confermano numerose ricerche di mercato, sta vorticosamente aumentando il numero di persone che lavorano anche o principalmente per se stessi, per soddisfare le proprie ambizioni e aspirazioni e soprattutto per avere dagli altri un riconoscimento che reputano di meritare.
E una leva per il successo delle organizzazioni non può non essere quella di rendere il luogo di lavoro, un luogo dove le persone vogliono stare perché ci trovano un senso, dove si sentono considerate, dove la fatica, non diventa mai sofferenza. Ecco, quindi, che tra le responsabilità (ma potremmo anche dire tra i vantaggi) delle organizzazioni rientrano anche quelle di ridurre e contenere i rischi psicosociali al fine di promuovere il benessere sul posto di lavoro.
I rischi psicosociali legati al lavoro fanno riferimento ad aspetti della progettazione e della gestione del lavoro e al suo ambiente sociale e organizzativo, potenzialmente in grado di causare danno psicologico o fisico. Essi sono stati identificati come una delle maggiori sfide contemporanee per la salute e la sicurezza occupazionale e sono legati a problemi nel posto di lavoro quali lo stress da lavoro.