Articolo scritta da Carlo Aguzzi Sommelier
Ognuno di noi conserva nel cuore la sua “immagine” del Natale. Per qualcuno è il profumo del brodo per i ravioli che si spandeva per la casa, per qualcun altro è il ricordo delle luci intermittenti utilizzate per illuminare le casette del presepe o dell’albero, per altri ancora è il fremito che si prova nello scartare le carte colorate dei regali…
Gli “odori” dell’infanzia sono quelli che ci ritornano con maggior frequenza alla mente: ricordo il profumo della buccia del mandarino gettata sul piano di ghisa della stufa a legna, il piacevole sentore dolciastro dei torroncini ricoperti di cioccolato… ormai si sono perse un po’ le tradizioni ma è curioso come in tutto il mondo sia ancora consuetudine regala re dolci e leccornie ai bambini.
In Spagna si usa distribuire torroni alla frutta, marzapane e sciroppo, coloratissimi e personalizzati; in Inghilterra ci si appresta per tempo alla preparazione del pudding, piato decisamente pesante in quanto costituito da farina, latte, uova strutto di maiale, frutta secca, melassa, miele, cannella, uva passa, brandy e servito con panna o crema calda alla vaniglia! In Germania si festeggia con il Gebilabrot, un pane biscottato a forma di personaggi reali (generalmente santi) o appartenenti al mondo delle fiabe. In Francia si usa consumare il Buche de Noel, un incrocio tra il tronchetto di Natale al cioccolato ed un biscotto, mentre in Scandinavia si gustano biscotti allo zenzero, dalle forme più disparate. In Olanda vige una curiosa tradizione: ai bimbi si regalano dolcetti di marzapane con le forme delle lettere iniziali dei loro nomi, oppure a forma di cavallo o di nave, da “pescare” nel sacco del “Vecchio in rosso”. L’arrivo del Natale in Grecia è preceduto da dolci al miele, di antichissima tradizione, o di scuri biscotti al miele e profumati all’arancia.
In qualità di sommelier mi si pone sempre il solito problema: quale vino si può accostare a tutti questi dolci, destinati ai piccoli ma apprezzati anche dai grandi? Premesso che ai bimbi il vino non va dato (per loro una spremuta di arancia o un succo di frutta sono più idonei), a coloro che hanno raggiunto la maggior età si può abbinare ai dolci il classico vino delle feste di fine anno, come il moscato, fresco, fragrante, ampio nei suoi profumi citrini e di mela, decisamente dolce. Personalmente adoro il moscato a fermentazione naturale come quello di Volpara ma, poiché in tempo di festeggiamenti è quasi d’obbligo fare il “botto”, con il tappo che danza gioiosamente nell’aria, possiamo optare per un moscato spumante. Con i dolcetti a base di miele e cioccolato andrà bene il moscato passito, dai sentori più composti ed evoluti, che richiamano i frutti tropicali, l’albicocca ed il miele. In sua assenza scegliamo un passito di Pantelleria o comunque un vino liquoroso.
L’importante è trascorrere il Natale in serenità, accanto alle persone che ci sono più care, magari ripetendo i gesti lenti dei nostri nonni, intenti ad intingere un poco di panettone nel moscato!
Buone Feste e tanta gioia a tutti Voi!