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GESTIRE LE RISORSE UMANE- ALCUNE PREMESSE

A cura del Dott. Luigi Casiraghi - www.human-resources.it

Nell'affrontare questo lavoro ci siamo più volte interrogati su cosa avrebbero cercato le persone che si accingevano a leggere queste pagine. Il nostro intento è stato quello di scrivere un volumetto pratico, 'leggero' nella forma, seppur denso nei contenuti, e che fosse rispondente ai bisogni di coloro che non sono già 'addetti ai lavori'(manager, hr manager e alta direzione), ma che magari vorrebbero diventarlo, oppure, più semplicemente, che al momento vivono in quella situazione organizzativa 'di confine' che è il coordinamento di gruppi di lavoro e/o di unità operative. E poi abbiamo pensato anche a tutti coloro, uomini e donne, che si affacciano al mondo della consulenza per le risorse umane, che hanno un percorso di studi e/o esperienziale non propriamente 'aziendale': counsellor, sociologi, psicologi e tutte le altre variegate figure che si stanno venendo a creare nel mondo della consulenza: dal coach al generico 'sempre-eterno' formatore. 

Per cui una delle nostre premesse di base è che coloro che leggeranno questo libro, dell'organizzazione in generale e della funzione risorse umane in particolare, non ne sanno molto, se non per sentito dire, per qualche altro libro sull'argomento che hanno letto o perché sono così immersi nell'affrontare il quotidiano mondo lavorativo che non hanno tempo per riflettere con occhi 'terzi' o più semplicemente 'diversi' sul che cosa mi si muove intorno, mentre lavoro. Una seconda premessa è che la nostra visione del mondo organizzativo è una visione sistemica. Non può essere altrimenti, per la nostra esperienza e per la nostra storia professionale. Il che vuol dire che ci siamo sforzati di trovare i nessi possibili tra teoria, pratica, contesti, significati organizzativi e individuali. Nessi assolutamente necessari per favorire sempre un lettura alternativa ai fenomeni intra-organizzativi, che vada oltre lo stereotipo della 'ricerca del colpevole' e ci aiuti, invece, a porci, all'interno di una prospettiva relazione di reciprocità. Da qui discende la prossima premessa. Se è vero che le relazioni all'interno di gruppi organizzati sono da leggersi con la lente della reciprocità, allora i nessi che cerchiamo non sono di tipi causa effetto e le responsabilità individuali vanno a formare un circuito riflessivo con le responsabilità dell'organizzazione. Il che implica che, se il contesto organizzativo influenza, forma e trasforma gli individui, è altrettanto vero che gli individui nelle organizzazioni possono influire, formare e trasformare il mondo relazionale organizzativo.
All'interno di questa chiave di lettura, però, non possiamo non tenere conto, senza peccare di ingenuità, che nelle organizzazioni esistono, norme, regolamenti, ruoli, funzioni, compiti, gradi di responsabilità e di potere che condizionano le modalità in cui le relazioni possono essere agite. Ma tutto ciò se continua ad essere visto come una lotta tra individuo e organizzazione, nella logica io vinco-tu perdi, allora continueremo ad avere organizzazioni che funzionano male (in termini di produttività) e generano malessere, ed individui che tendono sempre più ad allontanarsi psicologicamente dall'organizzazione, arrivando anche a 'remare contro' o, a volte, subendo, in termini di malessere psicofisico, un contesto vissuto come ostile.
Per cui, e siamo alla nostra ultima (per ora) premessa, è nostra intenzione promuovere attraverso queste pagine, non solo una maggiore conoscenza dei meccanismi funzionali di base delle persone e delle organizzazioni, ma soprattutto vorremmo promuovere un modello di pensiero che fa della cooperazione, della reciprocità, del senso di appartenenza e del rispetto le parole chiave della vita lavorativa nelle organizzazioni, consapevoli del fatto (e ve lo dimostreremo) che le aziende che funzionano hanno persone che funzionano; che le persone che stanno bene nelle organizzazioni sono persone che fanno di quelle organizzazioni un posto dove chiunque vorrebbe lavorare. Non trovate che questo convenga a tutti?
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