A cura di
Cav. Carlo Aguzzi Sommelier
C’ è un legame tra la città di Tours, in Loira Centrale, ed i sommeliers. Tours è la città di San Martino, quel giovane cavaliere che divise il suo mantelo per donarne una metà ad un povero. Nella notte stessa gli apparve in sogno Cristo, proprio con quella metà del mantello: Martino scelse così la religione cristiana e cominciò il suo camino di santità, divenendo infine vescovo di Tours. Eletto santo divenne patrono dei cavalieri ma anche dei fabbricanti di botti. Nel suo giorno era tradizione (ma lo è tuttora) bere il vino nuovo, detto vino di San Martino, divenendo così anche il santo patrono dei sommeliers. Doveroso quindi, da parte di ogni sommelier, un attento studio della Loira e dei relativi vini che San Martino avrà avuto modo di assaggiare durante la sua permanenza a Tours.
Sin dal periodo medioevale la Valleè della Loira è una zona di notevole tradizione vinicola. E’ la patria naturale del sauvignon blanc che trova la sua massima espressione nella zona di Nievre-Berry, meglio conosciuta come Sancerrois. Le sue doc Poully-fumè e Sancerre sono senza dubbio le più rappresentative, seppur insidiate – recentemente – dagli altrettanto validi vini neozelandesi. Proseguendo verso la zona di Tours troviamo il Chenin blanc (pineau de Loire) che dà origine al Vouvray, uno dei vini di maggior qualità della regione. Un altro grande vino si trova nel distretto di Chinon: si tratta di un vino rosso a base di cabernet franc con piccole aggiunte di cabernet sauvignon. Vino da bersi giovane, dal caratteristico sentore di erba tagliata, legno di cedro e fragole di bosco. Con l’invecchiamento – può arrivare anche a dieci anni – sviluppa carattere ed eleganza. Dirigendosi verso la costa atlantica troviamo vini bianchi e rosati. Nell’Anjou sono ottimi i vini rosati ma, di grande interesse, sono anche i vini dolci liquorosi. Infine verso la zona di Nantes si “alleva” il famoso vitigno “Melon de Bourgone”, detto Muscadet. Attorno ai fiumi che sfociano in Loira troviamo il muscadet de Sèvre –et – Maine mentre nell’immediato entroterra vi è il muscadet des coteaux de la Loire. Tradizione vuole che questi vini vengano affinati sui lievit, un metodo che prevede una normale vinificazione, dopo la fermentazione di primavera, senza alcun travaso, quando le impurità si sono depositate sul fondo. L’accostamento ideale è quello proposto con le meravigliose ostriche dell’Atlantico.
Ma la Loira non è solo vino: alle colline ondeggianti di vigneti si alternano giardini e alberi in fiore con castelli ricchi di fascino e storia. Così una gita in Loira diventa un viaggio nella storia, nell’arte, nella cultura, nella natura e …nella enogastronomia.