A cura di Marta Giorgi
La campionessa nazionale Roberta Venturini ci presenta la nuova palestra EVTF CLUB e ci racconta la sua grande passione per la danza
Sabato 28 settembre si è tenuta a Stradella l’inaugurazione della nuova palestra EVTF CLUB, in via Sandro Pertini 20 (traversa di via Di Vittorio); quella in via Fossa è ora totalmente dedicata all’area benessere, mentre la nuova si occupa di danza e fitness. Per l’occasione, Roberta Venturini, insegnante di ballo, campionessa nazionale ed allieva del grande Samuel Peron, si è resa disponibile a scambiare due chiacchiere, raccontandoci qualcosa in più sulla palestra e sul suo lavoro, che è anche la sua grande passione.
Com’è nata la tua passione per il ballo?
Ho iniziato a praticare ginnastica artistica e ritmica da bambina, scoprendomi portata. In seguito ho interrotto per un periodo, in quanto la mia maestra mi aveva consigliato di passare all’agonismo, ma ero molto piccola, così i miei genitori non si erano sentiti di farmi intraprendere un percorso così impegnativo in giovanissima età. In quella parentesi ho praticato pallavolo, più per seguire le amiche che per convinzione: infatti, già allora mi sentivo portata esclusivamente per la danza! In seguito ho ripreso e mi sono dedicata al caraibico. Successivamente, grazie al prezioso incontro con il grande Samuel Peron, mi sono avvicinata al latino americano.
Avresti mai detto che la tua passione per la danza sarebbe diventata un vero e proprio lavoro?
Se fosse dipeso da me assolutamente no! Sono sempre stata una persona timida e riservata, restia a “buttarsi” nelle cose. È stato Sergio, maestro di Ving Tsun (disciplina di cui è responsabile nazionale) a spronarmi: quando ci siamo conosciuti stava aprendo una palestra e mi ha proposto di tenere delle lezioni di ballo; ho accettato e nel marzo 2003 l’avventura ha avuto inizio! Sergio mi ha permesso di fare della mia passione il mio lavoro. Inoltre, l’esperienza mi ha insegnato a controllare la timidezza.
Negli anni hai raggiunto grandissimi traguardi…
Sì, io ed il ballerino Giacomo Civardi abbiamo conseguito il primo posto alle regionali per le danze caraibiche per più anni, il terzo posto a livello nazionale ed il quinto a livello mondiale. In seguito Giacomo ho dovuto interrompere per impegni lavorativi. Io ed il mio nuovo ballerino Gabriele Miglio ci siamo aggiudicati il primo posto per il latino americano a livello nazionale ed il quarto posto nella classifica internazionale. Sono davvero grandi soddisfazioni.
Sei una grande campionessa ed insegnante, ma non vuoi smettere di essere anche un’allieva…
Assolutamente no. Dico sempre che finchè insegnerò studierò. Tenersi aggiornati è fondamentale. Inoltre ho la fortuna di avere un grande maestro come Samuel Peron, che da anni mi segue in modo attento e costante.
Com’è avere un maestro così celebre?
È davvero bellissimo. Infatti Samuel è semplicemente unico. È un vero concentrato di qualità, sia come persona sia come ballerino e maestro. Sicuramente pretende il massimo, ma sa farlo nel modo giusto, con grande professionalità; sa essere serio, ma allo stesso tempo un po’ giocherellone. Inoltre è una persona estremamente umile, nonostante la bravura e la notorietà. È sempre molto presente, infatti anche nei periodi più intensi, come questo (è impegnatissimo con la trasmissione televisiva Ballando con le stelle), ci sentiamo regolarmente. Mi spiace solo non averlo incontrato prima! Mi ha anche inserita nel progetto “Sballando ballando”, in cui credo davvero tanto.
Di cosa si tratta?
È un progetto didattico per ora legato al Nord Italia. Si tratta di un ciclo di lezioni di ballo tenuto nelle scuole partecipanti al fine di avvicinare i ragazzi ad uno “sballo” sano in contrapposizione ai tanti, troppi “sballi” negativi e diseducativi che ci circondano. Si vuole proporre il ballo come uno “sballo” salutare, capace di dare un benessere sia fisico sia psicologico. Del resto la danza ha grandissime potenzialità: diverte, permette di socializzare, aiuta ad accettare il proprio corpo, a volersi bene, a vincere la timidezza, a conoscere meglio se stessi e gli altri, a rispettare e rispettarsi di più. “Sballando ballando” è la prova di ciò ed è davvero bellissimo vedere questi risultati, riuscire a mostrare come ci si possa “sballare” con semplicità, facendo qualcosa di costruttivo e non mettendo in pericolo se stessi e gli altri.
Per quanto riguarda invece i corsi tenuti in palestra, come sono organizzati?
Essenzialmente, ci occupiamo di danza di vario genere (caraibica, latino americana, classica, moderna, ecc.) e fitness. Ci caratterizza il fatto di essere orientati sui corsi, individuali o collettivi, guidati da un istruttore che segue passo dopo passo il gruppo o il singolo, offrendo consigli ed accompagnando in un preciso percorso di crescita. Insomma, non vogliamo che chi si reca in palestra sia “abbandonato a se stesso”; ogni attività proposta prevede quindi una guida costante. Inoltre, la prima lezione di ogni corso è gratuita.
Come sono gli orari?
I corsi collettivi si tengono soprattutto nella fase pomeridiana, dalle 16.30 in poi, e la palestra rimane aperta fino alle 23 circa. Per quanto riguarda le attività individuali non ci sono particolari limiti di orario: ci si accorda con l’istruttore. Abbiamo anche pensato ad un corso dedicato a chi ha poco tempo libero e decide di venire in pausa pranzo; non a caso, si chiama “Tonic pause”.
A quali fasce di età vi rivolgete?
Ci sono corsi per ogni età, dai giovanissimi agli adulti. Organizziamo anche corsi di baby dance, con bimbi dai tre ai sei anni, piccolissimi, ma che regalano già grandi soddisfazioni. Vederli sul palco del teatro di Stradella mi ha davvero emozionata.
Quali sono i tuoi prossimi programmi?
Vorrei poter ampliare il progetto “Sballando ballando”: credo che sia davvero utilissimo nell’ambito delle scuole medie e superiori e mi auguro che possa crescere sempre di più. A questo proposito, stiamo cercando di farlo conoscere il più possibile alle scuole. Per quanto riguarda invece la palestra, Samuel Peron è già venuto a Stradella a fare alcune dimostrazioni e per il momento posso anticipare che probabilmente riusciremo a vederlo più spesso!
Marta Giorgi