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Broni, nuovo teatro Carbonetti: ricchezza architettonica, culturale e sociale

A Cura di Marta Giorgi

Mercoledì 4 settembre, in vista dell’imminente inaugurazione del nuovo teatro Carbonetti, si è tenuta una conferenza stampa nel corso della quale il sindaco Luigi Paroni, il professor Ernesto Bongiorni ed il professor Paolo Zenoni hanno illustrato alcune delle peculiarità della grande opera.
In apertura, Paroni ha voluto rivolgere un sentito ringraziamento a Esselunga, finanziatrice del progetto, alla banca Intesa San Paolo, sponsor dell’iniziativa, al professor Zenoni, per la presenza costante, ai tecnici ed all’architetto Domenico Catrambone, all’assessore regionale alla cultura Cristina Cappellini ed al presidente della provincia Daniele Bosone.
Il sindaco ha osservato che i tempi di recupero si sono dilatati, ma questo è stato inevitabile a causa della complessità dell’intervento. A lavoro ultimato, Paroni afferma che la comunità può ritenersi più ricca sia dal punto di vista architettonico sia da quello culturale e sociale. Dopo ventotto anni è possibile riconquistare un grandioso punto di riferimento, che vuole avere una dimensione fortemente pubblica e sociale; per questa ragione si è stabilito di realizzare un percorso inaugurale di un mese, nel corso del quale la cittadinanza ha la possibilità di instaurare un contatto con la struttura attraverso una serie di spettacoli ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. Bisogna inoltre tenere presente l’aspetto della polifunzionalità della struttura, fondamentale per incoraggiare nuove iniziative culturali quali, per esempio, mostre, convegni e conferenze. È inoltre prevista un’attività di cineforum. È significativa anche la collocazione del teatro: in pieno centro, a ridosso i giardinetti pubblici, si rivela un fondamentale punto di appoggio, grazie alla strumentazione che offre, per lo svolgimento di spettacoli all’aperto. L’intervento di recupero ha compreso un considerevole ampliamento del palco ed un’attenta valutazione di aspetti tecnici come, per esempio, l’acustica, che si rivela ottimale anche per gli spettatori più lontani dal palco. Gli strumenti sono molto all’avanguardia; si pensi alla cabina di proiezione digitale. Infatti, è stato rivolta grande attenzione sia all’aspetto estetico sia a quello della funzionalità. Il dottor Zenoni, docente di discipline dello spettacolo all’Università Bicocca di Milano, ha posto l’accento sul fatto che grandi uomini del nostro tempo suggeriscono la cultura come carta vincente per uscire dalla crisi, ma pochissimi decidono di investire nel settore. In questo senso, Broni, con il suo teatro, offre un concretissimo e prezioso esempio di valorizzazione culturale del territorio.










Anche il professor Bongiorni, grande appassionato di storia, ha evidenziato l’importanza di credere nella cultura, anche e soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo. A tale proposito, ha riportato un dato prezioso: in America l’italiano è, dopo lo spagnolo, la lingua più studiata; ciò non è determinato da scelte di mercato, ma da motivi culturali. La cultura italiana rappresenta un bagaglio fondamentale su scala internazionale e dovremmo essere i primi ad apprezzarla e valorizzarla. L’amministrazione, portando a compimento il recupero del teatro Carbonetti, ha dato un segnale forte, mostrando la sua completa fiducia nella cultura.  Paroni ha affermato che il recupero del teatro Carbonetti è da leggere non tanto come un traguardo, quanto piuttosto come un fondamentale punto di partenza per il rilancio culturale e sociale della città di Broni. Sicuramente è presto per fare bilanci, ma il sindaco sottolinea che la riapertura del teatro è per lui la realizzazione di un sogno ed il numero dei tesserati è fino ad ora molto soddisfacente: si spera che ciò sia di buon auspicio.
Marta Giorgi
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