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ASPARAGI, FARONA E …BACI

A Cura di Carlo Ca. Aguzzi Sommelier



Il poeta latino Catullo (1° secolo a.C.) in una sua ode chiedeva a Clodia “dami cento baci, mille baci e ancora cento baci, altri mille e ancora cento…” .  Può sembrare, a prima vista, un insaziabile ma, quando si è innamorati, è proprio così: il cuore batte più forte, si sentono le farfalle nello stomaco, il più delle volte ci si ritrova con il boccone appeso alla forchetta tenuta a mezz’aria, con lo sguardo perso nel vuoto ed un sorriso languido… Forse è stato per questo motivo che sono stati inventati i menù afrodisiaci: per indurre gli eterni innamorati a non morire d’inedia! Non a caso alcuni alimenti sono ritenuti capaci di stuzzicare il desiderio: ostriche, caviale, asparagi, pepe, tartufo, fragole, cioccolato e così via. Si potrà essere d’accordo o meno sui loro effetti ma un fatto è certo: sono alimenti comunque piacevoli ed intriganti. Anche se non posso giurare sul loro potere afrodisiaco posso garantire sulle loro proprietà rinvigorenti.
Vediamo di predisporre un menù per San Valentino. Iniziamo con l’aperitivo: una flute di spumante  è d’obbligo perché le bollicine sono il simbolo della festa e dell’allegria, pertanto non ci si può esimere da questo piacevolissimo rituale. Come antipasto serviremo uno strudel di verdure con fonduta al caprino. Sarà necessario un vino bianco secco, abbastanza fresco di acidità  e di medio corpo come un cortese, un vermentino di Gallura, un Soave. Primo piatto: gnocchetti al castelmagno con salsa di noci. Qui il vino deve essere un rosso di medio affinamento, giustamente tannico e di buon corpo come un Rosso Oltrepò, un dolcetto, un Valpolicella.
Il piatto a base di carne prevede il petto di faraona alle mele di Soriasco. Enrico IV di Navarra , quando si recava a trovare la sua amante parigina Gabrielle d’Estrèes, si faceva seguire da una carrozza su cui trasportava cesti contenenti pernici e faraone già cucinate, in quanto sosteneva che queste cani avevano il potere di infondere, a chi le gustava, un “sensuale languore”.  Ma la mela? Sicuramente è importante, vuoi per stemperare la “stopposità” delle carni vuoi per richiamare alla nostra memoria Adamo ed Eva, i primi innamorati (forzati?) della storia… Il vino in accostamento potrà essere un rosso sapido e di buon corpo come un chianti  classico, un nebbiolo, un Valtellina. Come dessert un tortino con cuore morbido al fondente e crema allo zabaione. Lo zabaione – è risaputo – è energetico e ricostituente, mentre il cioccolato contiene feniletilamina, le medesima sostanza che produce il nostro cervello ogni qualvolta ci innamoriamo. Non a caso il dio Azteco Quetzacòatl gustava cioccolata mentre intratteneva amabilmente le sue seicento ragazze… Il vino da servire sarà sicuramente un moscato passito, caldo, solare, avvolgente, vellutato e dolce come l’abbraccio dell’amante.  Buon San Valentino a tutti 
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